Obiettivo mamma Serena: come riscoprirsi e ridefinire ciò che vogliamo
Diventare madre significa cambiare la propria vita, il proprio tempo e il proprio modo di pensare.
Si provano sentimenti contrastanti che oscillano tra il desiderio di volersi dedicare al 100% al proprio figlio e la necessità di voler rimettere se stessa al primo posto.
Essere madre non significa soltanto sorridere, ma anche piangere per la stanchezza, per le preoccupazioni e per le rinunce. Essere madre non dovrebbe significare mettere da parte se stesse o i propri progetti, ma talvolta ci sono alcuni fattori che ce lo fanno credere. Tutte le madri passano attraverso queste fasi, questi pensieri, questi dubbi. Ed è assolutamente normale se ti ci ritrovi anche tu!
Ci sono poi dei casi speciali. Quando un figlio nasce o sviluppa un problema di salute, spesso ci si immagina che la migliore scelta possibile possa essere quella di annullarsi come persona e trasformarsi in un caregiver al 100%.
Un caregiver è quella madre che dona supporto ad un familiare e si prende cura giornalmente di tutte le sue esigenze. Fa da mamma, da infermiera, da maestra, da esempio…
Il compito è talmente arduo che si potrebbe arrivare a pensare che una madre-cargiver debba essere una persona ritirata, che non vive più relazioni di coppia o con amici, che non si prende più cura di sé e che rinuncia alle soddisfazioni professionali.
Ma è questo l’esempio che vuoi dare? È questo il messaggio che deve passare? Vogliamo veramente che i nostri figli crescano con l’idea che una difficoltà, piccola o grande che sia, deve fermare il mondo intero della persona e di chi le sta accanto?
Se la risposta a queste domande è un bel NO, allora dobbiamo ricordare a noi stesse ogni giorno che ogni area della nostra vita ha valore.
È importante stare vicino al nostro bambino ed essere una madre presente, ma è altrettanto importante lavorare su se stesse e sul proprio benessere personale.
Alcune mamme si annullano, altre invece decidono di lavorare sullo stare bene con se stesse per integrare tutti i tasselli. Non è facile, ma annullarsi complica ancora di più le cose.
Allora, mamma speciale, lavora sulla tua flessibilità. Sii capace di essere madre, donna, moglie, amica… e immergiti in ognuno di questi ruoli ogni volta che puoi.
Impara a danzare ogni giorno fluidamente attraverso tutti questi ruoli, ricordandoti che il tuo benessere si rifletterà sempre sulle persone che hai intorno e che ne saranno nutrite!
Chi si trova ad assistere un figlio speciale sa che i momenti di difficoltà sono sempre in agguato e la stanchezza è dietro l’angolo. Per questo la National Family Caregives Association ha stilato un elenco di consigli utili:
– non permettere che la malattia sia al centro di tutto
– rispettati e apprezzati per il compito molto impegnativo che svolgi
– hai diritto a ritagliarsi spazi personali e di svago
– accetta e cerca l’aiuto di altre persone
– impara il più possibile sulla patologia di tuo figlio: la conoscenza aiuta a non sentirsi mai spaesati
E ricorda: “una persona che ha cura di un’altra persona rappresenta il più grande valore della vita.”, parola di Jim Rohn
